Spritz, storia e ricetta di un mito.
Le origini dello spritz non sono chiare, la storia più diffusa vuole che i soldati austro-ungarici durante la dominazione del Veneto (1797-1866) avessero l’abitudine di allungare i vini locali con una spruzzata di acqua. In realtà, forse, è più probabile il contrario; ovvero che questi diffusero nel Nord-Est italiano una consuetudine già presente in altre zone dell’impero asburgico. Erano infatti già “spruzzati” anche lo Sprit de varà in Romania; il Gespritzt in Assia; lo Spritzer in Slovenia.
Ad ogni modo lo spritz veneto andò avanti in questa versione – vino bianco e acqua, dapprima liscia poi gassata – fino agli anni Venti del Novecento; quando entra in scena il bitter, ovvero l’aggiunta di un liquore dal fondo amaro.
La versione base comunque continua a prevalere fin quasi agli anni ’80. Nel 1979 infatti compare sul mercato l’aperitivo “Spritz” di Casa Zanotto; che ha appunto l’aggiunta di una parte di liquore amaro.
Da quel momento in poi prendono vita diverse interpretazioni ( a Milano si usa il Campari; qualcuno aggiunge il Cynar e altri la China; alcuni usano vino fermo, ecc). E due versioni più importanti: a Padova quella con l’Aperol; a Venezia quello con il Selec, bitter prodotto dai fratelli Pilla.
La ricetta tradizionale veneziana
1/3 di vino bianco frizzante
1/3 bitter
1/3 acqua frizzante
La ricetta ufficiale IBA
6cl di prosecco
4cl di Aperol
una spruzzata di soda/ seltz
Per prepararlo riempite di ghiaccio un calice di vino o un bicchiere old-fashioned; versate in ordine il vino, il bitter e infine l’acqua o il seltz. Guarnite con una fetta d’arancia. Guarnite con una fetta d’arancia.
Ha una gradazione alcolica intorno agli 8° e ha circa 90 calorie.