Conosci la curcuma ? Antinfiammatorio naturale.
La curcuma, nota anche come “zafferano delle Indie” è parte integrante dell’alimentazione quotidiana degli indiani. Insieme a coriandolo, pepe, cardamomo, chiodi di garofalo, peperoncino, cannella e zenzero, è l’ingrediente principale del curry giallo. Miscela che viene utilizzata per condire i piatti indiani e in particolare il riso, con lo scopo di facilitare il processo digestivo.
L’estratto ottenuto dal rizoma della curcuma costituisce una delle sostanze fondamentali impiegate dalla medicina ayurvedica per ottenere un effetto detossificante. E, come prevenzione dei tumori e delle malattie degenerative del sistema nervoso centrale; come il morbo di Alzheimer e il morbo di Parkinson.
Il rizoma, utilizzato in fitoterapia, deve il suo colore giallo arancio ai curcuminoidi. Il cui componente principale è la curcumina, dotata di marcate proprietà antinfiammatorie.
Tale attività antinfiammatoria viene sfruttata principalmente nella cura dei processi infiammatori dolorosi del processo artrosico. E’ stato dimostrato che la curcuma è 5 volte più antiossidante rispetto alla vitamina E.
La curcumina, componente principale della pianta, svolge un‘attività antinfiammatoria; previene i fenomeni trombotici; riduce il colesterolo; protegge nei confronti dei tumori, in particolare del colon, della pelle, del seno, della vescica, della prostata e del polmone.
La curcumina regola, inoltre, il metabolismo del colesterolo, interferisce sul suo riassorbimento intestinale (circolo entero-epatico); ne favorisce l’escrezione con i sali biliari; aumenta il colesterolo HDL (buono) e protegge il colesterolo LDL dall’ossidazione (cattivo).
Effetto antitumorale
Tale effetto della curcuma sembra essere dose-dipendente e consiste nell’inibizione delle cellule maligne, di cui stimolerebbe il “suicidio” (apoptosi).
Un modo semplice per assicurarsi un apporto quotidiano di curcuma adeguato per favorire il processo digestivo e prevenire i tumori consiste nell’aggiungere un cucchiaio du curcuma nella pasta, nelle zuppe o nei condimenti con l’aggiunta di un pò di pepe.
Infatti la sua debole biodisponibilità può essere aumentata e potenziata quando è assunta insieme al pepe.