Sport – ad ogni età il suo: dritte e consigli.
Anche per lo sport esistono delle regole di comportamento che permettano di beneficiare al meglio dei grandi vantaggi che l’attività fisica può dare.
Questo perchè è facile commettere degli errori.
Naturalmente è quasi inutile sottolineare che lo sport fa bene. Ma è bene capire quale attività preferire basandosi sull’età del praticante.
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0 – 12 anni
Camminare, correre, nuotare
Nella fase della vita che va dal momento del parto alla prima infanzia è importante il moto. Dopo aver iniziato a camminare, il passo successivo sarà correre e imparare a nuotare.
Questa azione dovrebbe avvenire il più precocemente possibile, per non perdere il ricordo ancestrale dell’acqua. E, per acquisire quella naturale sicurezza nel mezzo liquido che sarà indispensabile ancora di salvataggio per tutte le occasioni di vita futura.
Non è importante in questo periodo scegliere con precisione uno sport, che sovente sarà sostituito nel corso degli anni. Ciò che conta, invece, è investire sulla psicomotricità. Attraverso il gioco e il movimento si aiutano l’evoluzione e lo sviluppo della personalità.
Importante è anche esercitare la coordinazione e la plasticità del movimento. I campioni, atleti, adulti, di domani si costruiscono in questo periodo.
E’ a questa età che i bambini vanno avviati nelle discipline contraddistinte, più che da forza e resistenza, dalla destrezza e dalle capacità coordinative in generale.
Sono quindi da incoraggiare nuoto; ginnastica; scherma; sci; tennis; arti marziali e specialità simili.
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13-18 anni
Adolescenza = sport di squadra.
Nell’adolescenza lo schema motorio è ben delineato, e si possono solo rinforzare le caratteristiche viste nel periodo precedente.
Soprattutto nel sesso femminile si incrementa la forza; pertanto andrebbero preferite quelle attività che richiedono l’impiego di questa qualità. Tennis, varie specialità dell’atletica leggera; calcio e pallacanestro.
Quelle prima citate sono naturalmente sempre valide.
Ricordate che gli sport di squadra dovrebbero essere praticati anche da tutti coloro che hanno bisogno di socializzare, perchè timidi, insicuri, aggressivi, egoisti. In tutti questi casi vi è la possibilità di condividere sconfitte e vittorie; ansie e stress con i compagni; che aiutano a crescere e a sviluppare appieno le dinamiche di gruppo.
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18-35 anni
L’organismo si consolida.
Dopo l’adolescenza e fino a 35 anni circa, l’organismo raggiunge e consolida il periodo di maggiore capacità prestativa. Non esiste disciplina da controindicare o sostenere.
Piuttosto, chi ha iniziato un percorso sportivo in tenera età continuerà probabilmente sulla stessa strada mantenendo anche velleità agonistiche.
Chi non ha avuto la fortuna di praticarlo da ragazzo e si avvicina per la prima volta all’attività fisica sarà limitato, nelle discipline tecniche, dalla mancanza di background specifico. Che non è limitazione alla pratica.
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35-55 anni
La seconda giovinezza
In questo periodo non c’è differenza prestativa tra i 2 limiti di età. Un 35enne malandato ha pressochè le stesse qyualità di un 55enne che ha sempre avuto cura di sè.
Quali discipline?
Prima di tutto occorre una visita medico sportiva scrupolosa con un test da sforzo massimale. Ciò perchè se non ci sono accertamenti positivi, non occorrerà lòimitare la pratica. Mentre, qualora fossero presenti patologie, sarà il medico a consigliare il tipo di disciplina, e l’intensità della stessa.
In genere, ad esempio in soggetti ipertesi, vanno sconsigliate le attività anaerobiche; tipo quelle statiche in cui si mantiene una contrazione muscolare isometrica per contrastare una resistenza. Quindi, uso di sovraccarichi impegnativi.
Viceversa gli sforzi aerobici, che provocano vasodilatazione, contribuiscono ad abbassare i valori pressori.
Non dimenticate un riscaldamento adeguato, soprattutto per quelle attività frenetiche e rischiose come il calcio a 5 ed il tennis.
Per le signore una raccomandazione speciale visto che possono soffrire di osteoporosi; tipica della menopausa. Il miglior rimedio, non farmacologico, è l’attività fisica; meglio se in movimento e con l’aiuto di modesti sovraccarichi, che stimolano il rinforzo della trabecolatura ossea.
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55 in avanti
Fare attività poco e spesso
Oggi per fortuna non ci sono solo bocce, carte e biliardo.
Il tutto però con delle raccomandazioni;:
1. qualunque sport è indicato, basta iniziare o continuare;
2. la frequenza settimanale deve essere elevata. Meglio poco e spesso anzichè molto intensa ed occasionale;
3. in questa fase è facile perdere tono e trofismo muscolare. Per ottenere il massimo è perciò importante contrastare la sarcopenia. Cioè l’indebolimento muscolare. Attraverso attività che prevedano l’uso modesti sovraccarichi.
4. per avere risultati consolidati nel tempo un buon metodo può essere il principio del “cross training” o allenamento incrociato. Basato sulla pratica di attività variate, alternando, in base a interessi e capacità, specialità aerobiche e anaerobiche; attività di forza e destrezza. In modo da stimolare forza e resistenza, equilibrio ed elasticità.